Blu azzurro
Giallo ocra
verso il rosa
tenue abbandonarsi
per inventarsi sempre
con i colori di un ventaglio
Mistico profeta
a misurare l’ombra
di una svolta pacifista
la fabbrica resta sempre
a rotolarsi dentro
non vuole dormire
nell’inventario pomeridiano
segue i satelliti
e le tartarughe in estinzione
rimbocca le lenzuola
e si prende in faccia i pugni
Oggi ho ammirato la lampara
che illumina il bisogno
Strabiliato dal raccolto
poi l’oleandro allietarsi verso il mare
Riposo di frontiera
Sopra un cinico fondale
sta sempre in verticale
Con il sale apre gli occhi
e i frutti di mare
Innaffiati dal vino
quello bianco
Coccolato dal riso
Lontano dai chilometri
imbranati dell'inverno